Anche la scorsa settimana sono state le banche le artefici dei principali condizionamenti delle negoziazioni di Borsa. Un condizionamento che – occorre ricordarlo – nell’ultima parte della settimana di borsa è stato particolarmente negativo, con un peso che ha condotto il FTSE MIB in calo dell’1,03% a 21.988 punti. A penalizzare l’andamento di Piazza Affari è comunque stato anche un fattore meramente tecnico, considerato che venerdì erano in programma importanti scadenze sui futures e sulle opzioni sugli indici.
L’eccezione che conferma la regola bancaria è stata rappresentata da Mps, che in finale di settimana ha rialzato la testa chiudendo con un incremento del 4,6%: per il resto, gli istituti di credito hanno mostrato il fianco anche nella giornata di venerdì, con chiusure in negativo che sono oscillate dal -1,41% di Bpm, al – 2,49% di Mediobanca.
Settimana contrastata anche per Mediaset: il titolo ha sia risentito della decisione di Telefonica, Prisa e Mediaset Espana di prorogare ancora il termine per la scadenza per l’esercizio del diritto di prelazione di Digital Plus, e in parte della querelle in atto con Sky sull’assegnazione dei diritti televisivi per la Serie A del prossimo triennio.